Incontri di discernimento e solidarietà


Terzo punto: "Escludendo"


Escludere, cioè lasciare fuori, chiudere fuori, è un verbo che se non si precisa subito l'oggetto dell'esclusione suona male, specialmente ai nostri tempi in cui si evidenziano tante esclusioni, da quelle conseguenti alla ricerca di privilegi personali o di gruppo a quelle razziali.


Escludere è il contrario di essere aperti a tutti e a tutto, e oggi giustamente si propone come obiettivo dell'agire politico e sociale la inclusione di chi è escluso.


Ma qui poniamo il tema dell'esclusione con riferimento a una esigenza di scelta.


Non proponiamo certo nessuna esclusione nei riguardi delle persone, in ognuna delle quali cerchiamo di riconoscere sempre un valore assoluto, un mistero in cui è presente il Mistero infinito.


Ha senso invece sforzarsi di discernere per escludere ciò che è male, rinunciare a quanto è contrario alla nostra coscienza: la negazione quindi di ciò che è negativo, l'esclusione della esclusione.

Non si tratta di un gioco di parole ma di un processo concreto della nostra coscienza: profondamente aperti agli altri, continuamente tentati in tanti modi diversi di chiuderci e di escludere qualcuno o qualcosa, cerchiamo con fatica di aprirci.

Siamo quindi chiamati a vigilare su noi stessi per superare gli impulsi a negare e ad escludere, ad affermarci e a rinchiuderci.

Escludere dunque per noi non significa negare e tanto meno demonizzare (termine questo molto usato in un tempo in cui tuttavia non sembra che ci si preoccupi tanto del demonio. Accade spesso che quando uno dichiara di non volere seguire certe vie viene subito accusato di demonizzarle. Il che è indice di una tendenza eccessiva agli schieramenti e alle contrapposizioni).

Il nostro escludere, che, come vedremo a proposito del prossimo punto, si riferisce in larga misura al potere, non è un fatto negativo ma una scelta di fini, mezzi, metodo.


Scegliere, cioè distinguere, discernere e autodeterminarsi, appare particolarmente necessario ai nostri giorni in cui le possibilità di scelta da un lato si restringono, come per esempio nel campo del lavoro, dall'altro invece si allargano, come riguardo ai consumi.

Anche quando non ne è del tutto negata la stessa possibilità, come talvolta avviene, scegliere può essere molto difficile, con la conseguenza che si rimane nel vago e si preparano innumerevoli e penosi ripensamenti.

E' difficile scegliere quando si è condizionati in tanti modi palesi ed occulti, subdoli e violenti. Ciò accade con la pubblicità commerciale, con la proposta insistente e l'ostentazione di determinati stili di vita, con la propaganda delle parti politiche, con le ideologie e non di rado anche con forme inautentiche di propaganda religiosa. Ma si è anche e fortemente condizionati, in generale, dall'ambiente in cui viviamo, dalla cultura occidentale, dal benessere che ci spinge ad ignorare le condizioni di tanta parte dell'umanità e le condizioni di tutte le creature nella loro limitatezza e precarietà.


La riflessione sull'escludere, nella sua negatività e nella sua positività, è poi importante in tutte le collettività, dalla famiglia alle innumerevoli associazioni, fino alle comunità nazionali e internazionali.

Nella famiglia si può essere tentati tanto dalla chiusura quanto da una apertura senza veri criteri e senza discernimento.

In tante associazioni la preoccupazione della propria crescita quantitativa e qualitativa può portare all'autoreferenzialità che dimentica gli altri e il contesto in cui si vive. Al tempo stesso si possono perdere la propria identità, le motivazioni e i fini per cui ci si è messi insieme.

Pensando alle nazioni e alla comunità internazionale il problema della esclusione è al fondo delle guerre ma prima ancora della incapacità di costruire una vera convivenza umana che sia riconoscimento del valore di ogni donna e di ogni uomo.


La grande raccolta dei Salmi inizia con una chiara indicazione di cosa escludere e di cosa scegliere:

"Beato l'uomo

che non segue i consigli degli empi,

non indugia sulla via dei peccatori

e non siede in compagnia degli stolti, ma si compiace della legge del Signore,

la sua legge medita giorno e notte"

(Salmo 1, 1-2).