Incontri di discernimento e solidarietà

Pensare politicamente


Caro Giovanni,


nell’ultima chiacchierata con te mi ha confortato la persistente giovinezza del tuo spirito e soprattutto la tua costanza nella ricerca. Anche io non smetto di ricercare con convinzione nella direzione di sempre: Dio nella politica.


Ieri mi sono ritrovato due parole nella mente: rifondazione politica. Mi sono sembrate piene di significato ed ho pensato che possono essere utili, non per dare ovviamente il nome ad un altro partito, ma per raccogliere, ordinare ed offrire agli amici convinzioni maturate nel corso di una lunga ricerca.


  1. Parto dalla convinzione, penso da quasi tutti teoricamente condivisa, che l’impegno politico debba essere rivolto al bene di tutti nelle diverse forme della convivenza.


  1. In pratica poi è dominante la convinzione che nel fare politica, specialmente in regime democratico, occorre cercare il consenso. In genere, tuttavia, non ci si domanda se questo consenso sia veramente libero e se sia un fatto di crescita della coscienza di chi consente con noi.


  1. I mezzi di cui oggi dispone la ricerca del consenso sono talmente potenti che per loro natura limitano, nella maggior parte dei casi, la capacità di scelta libera e personale, specialmente quando se ne fa un uso prolungato ed acritico. Se poi la disponibilità di tali mezzi è di pochi si va verso l’azzeramento delle coscienze e delle culture.


  1. Non va riconosciuto il valore e la dignità di politica all’agire che non abbia come obiettivo, costantemente tenuto presente e discriminante, la crescita della coscienza politica popolare, anche ovviamente tramite una serie di fini intermedi concernenti i necessari cambiamenti delle strutture.


  1. Compito primo e irrinunciabile della politica è la crescita della coscienza politica popolare. Ho scritto in proposito nel 1975 “La coscienza politica”. Quanto mortifica la coscienza è politicamente negativo e va rifiutato nettamente. Pensare di attenuare o spegnere gli spiriti per procurare il benessere materiale può essere forse in alcuni casi compito dello psichiatra, mai del politico.


  1. La politica non si fa da soli e senza un impegno organizzativo. Ma ci vuole tutta la creatività dello spirito per organizzarsi senza creare potere e senza esercitarlo. Lo aveva ben capito S. Francesco d’Assisi nella sequela del Signore.


  1. Organizzarsi e organizzare significa cercare di far tutto ragionevolmente, seriamente, appassionatamente: mettercela tutta, giocarsi tutto.


  1. La solitudine è un’esperienza fondamentale per la crescita della coscienza politica, eppure è necessario condividere. Tu, Giovanni, che sei impegnato seriamente nella ricerca, lasciati cercare. Ti sentirai circondato e sostenuto da tutti i piccoli e i poveri della terra e, soprattutto fra di loro, riconoscerai la tua Chiesa, madre e maestra, che “è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG. 1).


  1. Programmare? Stabilire dei traguardi? Sì e no.


  1. Sì per ovvi e molteplici motivi.


  1. No, in quanto essendo il fine la crescita della coscienza e dello spirito, questa deve essere auspicata, aiutata in tutti i modi possibili, ma non può essere in alcun modo da noi gestita senza rischiare violenze inaudite.


  1. La vera politica è conversione e viceversa.


  1. Le scadenze elettorali. Sono occasione in cui si commettono le violenze più turpi, delle quali si potrebbe fare un elenco interminabile. Sono tempi di scelte impegnative per non essere assenti e per rispettare fino in fondo la libertà popolare, stimolandone la crescita.


  1. La politica è resistenza, è andare contro corrente, è accettare di essere minoranza. La minorità è la grande scelta politica di S. Francesco, è la sequela di Gesù Cristo nel suo annientamento (la kenosis), è la scoperta della cattedra dei piccoli e dei poveri, è l’essere lievito e sale.


  1. E’ necessaria l’incarnazione, il radicamento, la condivisione dell’esperienza dei piccoli e dei poveri.


  1. Il radicamento lega a una realtà particolare ma nella misura in cui si va in profondità ci si apre all’universale, come i raggi che andando verso il centro si avvicinano.


  1. La vera politica è un duro cammino senza previsioni di facili successi. Le proposte promettenti sono per lo più trappole che scattano con gran facilità.


  1. Oggi una delle più subdole tentazioni è il clericalismo manageriale che dovrebbe essere sottoposto ad accurato discernimento.


  1. Ci stiamo avviando, a parere di molti, verso una nuova antropologia: ciò avviene in tanti campi, ma l’uomo nuovo che può salvare deve essere impegnato in una rifondazione politica.


  1. Prima che sia totalmente soffocata occorre rivitalizzare la comunicazione da persona a persona. Così non si arriva ai numeri necessari al potere, ma si salva il seme della convivenza umana.


  1. Quali possono essere le conseguenze di questo modo di agire politico che si presenta come “negazione della politica”? Non c’è il pericolo che il potere rimanga sempre nelle mani di pochi, spesso dei peggiori? Non è detto, anche se è previsto nel Vangelo. La vittoria è dell’Agnello immolato (Apoc. V).


  1. La politica rifondata è sequela di Gesù Cristo.



Scrivo queste cose a te, Giovanni, perché so che da tanto tempo lo Spirito cerca in te, hai fatto tanti passi e hai reso tanti servizi, ma “devi profetare ancora su molti popoli” (Apoc. 10,11) dopo aver divorato il libro che “ti empirà di amarezza le viscere, ma in bocca sarà dolce come il miele” (Apoc. 10, 8).


La Chiesa, popolo di Dio, ti è e ti sarà sempre vicino, anche se non mancheranno dei grandi che ti prenderanno per matto. Io no !



Tuo Pio





SCELTE PER RIFONDARE LA POLITICA


Parlare  Ascoltare
Cercare il consenso Cercare il senso
La propria affermazione Il bene degli altri
Essere servito  Servire
Ci penso io, faccio io  Ci pensiamo e facciamo
Il potere  L'aiutare
Il benessere La fatica
L'appartenenza  La solitudine, la comunità
Il favore dei grandi L'amicizia dei piccoli
Sempre in azione  Ampie pause di riflessione
La concorrenza  La ricerca del migliore
Sgomitare  Dare strada
L'illusione della forza  La forza della debolezza
Fissare dei traguardi  Disponibilità al presente e alle lunghe attese


“Nessuno può porre un fondamento diverso

da quello che già vi si trova, che è Gesù cristo” (1 Cor. 3.11)


“La casa fondata sulla roccia” (Mt. 7, 24-27)