Incontri di discernimento e solidarietà
 
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Roma, 11 ottobre 2007





Carissimo,

per ritrovare il Vangelo nei nostri discorsi cominciamo da alcune parole facendo tre riflessioni:


  1. Quale è il significato corrente della parola;

  2. come essa è presente nel Vangelo;

  3. come il significato evangelico è vissuto, anche quando non è messo a tema.


Per esempio c’è tanta gratuità di cui poco si parla.


Con questa riflessione comunitaria cerchiamo di prendere coscienza dello scarto che c’è fra il nostro modo di valutare cose ed eventi, e quello evangelico.

In tal modo cerchiamo di accogliere l’esortazione di Paolo:


Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi,

rinnovando la vostra mente” (Rm. 12, 2).

Cerchiamo soprattutto di accogliere nella nostra vita le Beatitudini (Mt. 5, 1-12; Lc. 6, 20-26) e tutto il discorso della montagna.



Esempio per l’avvio di una riflessione sul termine “gratuità”:


  1. il significato corrente si trova nel commercio, paghi due e prendi tre, e nel volontariato da cui tuttavia sta progressivamente scomparendo.

  2. Nel Vangelo tutto è rivelazione dell’amore gratuito di Dio. “La legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Giov. 1, 17).

  3. C’è tanta gratuità nelle famiglie, nelle amicizie, nella solidarietà specialmente tra piccoli, poveri e sofferenti, anche se poco se ne parla nei discorsi economici, politici, culturali ed ecclesiali.

La gratuità c’è ma è poco riconosciuta e onorata.



Non ci proponiamo un’esercitazione intellettualistica e tanto meno un gioco con le parole; queste esprimono, anche se in misura diversa, i nostri concetti, quel che capiamo e sentiamo, i nostri timori e le nostre speranze.












La società ci invade sempre più di parole e di immagini che rischiano di travolgere il nostro pensiero e la comunicazione interpersonale. La nostra riflessione è in vista di una difesa della nostra personalità e della vita comunitaria e soprattutto per una riapertura della mente e del cuore alla radicale novità evangelica.


Fra il mondo reale e quello che viene raccontato appare una scollatura sempre maggiore e siamo tutti tentati di vivere nel secondo, il raccontato, dimenticando il primo, il reale. Ci domandiamo dove andremo a finire.


I discorsi ecclesiali, o ecclesiastici, sembrano spesso preoccupati di valori etici, di identità e ortodossie dottrinali, di visibilità mondana, lasciando in secondo piano il Vangelo e, non di rado, forse inconsciamente, contraddicendolo.


Ci proponiamo un metodo che non ha nulla di costringente, un binario per correre in tutte le direzioni, una ricerca comunitaria per incontrare le esperienze più autenticamente personali.


Per l’avvio di questa ricerca abbiamo fatto passi significativi nell’incontro del 29 settembre 2007 alla Cappella dell’Università “La Sapienza”. E’ disponibile la trascrizione.


Ci incontreremo quindi lunedì 22 ottobre, alle ore 21, in via Torelli Viollier, 132, A/3.


Con fraterna amicizia.






P. Pio Parisi s.j.